Guida al Compost: come trasformare i rifiuti organici in oro per il tuo orto

Scopri cos’è il compost, come farlo in casa e perché è fondamentale per la salute del tuo orto. Una guida completa, chiara e ricca di consigli pratici.

Troverai anche il mio video su come produrre il tuo compost perfetto!

Cos’è il compost e perché dovresti iniziare subito a farlo

Vuoi trasformare i tuoi scarti in oro per il tuo giardino? Il compost è il processo naturale di decomposizione di rifiuti organici – bucce di frutta, fondi di caffè, foglie secche – che si trasformano in un terriccio ricco di nutrienti. In pratica, anziché gettarli nel bidone dell’umido, li stratifichi in un contenitore alternando materiali “verdi” (umidi) e “marroni” (secchi), mantenendo il giusto grado di umidità e aerando regolarmente. Dopo pochi mesi il risultato è il compost, che è un fertilizzante naturale che migliora struttura e fertilità del terreno, stimolando la crescita di fiori, ortaggi e piante da frutto.

  1. Riduzione dei rifiuti: circa il 70% del sacco organico può restare in casa, riducendo i costi di smaltimento e l’impatto ambientale.
  2. Risparmio economico: non compri concimi di sintesi chimica e abbatti le bollette rifiuti.
  3. Cura del suolo: il compost migliora la capacità di ritenzione idrica, riduce l’erosione e favorisce la vita microbica.
  4. Soddisfazione personale: vedere un ciclo di vita completo, dallo scarto al germoglio, è entusiasmante e istruttivo, un piccolo gesto green che fa la differenza.

Non serve un grande spazio né attrezzature costose: bastano un angolo di giardino o un compost bin sul balcone. Inizia oggi il tuo viaggio verso un ecosistema domestico più sano e sostenibile: il pianeta (e il tuo pollice verde) ti ringrazieranno!

Chi lavora dentro la compostiera?

Nel compost vivono una miriade di microrganismi e piccoli animaletti: batteri, funghi, lombrichi, acari e perfino ragni e lumache! Ognuno ha il suo ruolo nella decomposizione e contribuisce a creare un ambiente equilibrato. Alcuni sminuzzano, altri decompongono, altri ancora tengono sotto controllo le “popolazioni”. E’ una vera e propria rete interconnessa, dove:

  • Funghi e Batteri iniziano la festa, scomponendo zuccheri e cellulosa in molecole più semplici;
  • Protozoi e altri microrganismi più piccoli reggono l’equilibrio, nutrendosi di batteri in eccesso e impedendo che una specie predomini;
  • I lombrichi e gli acari sono i “trituratori”: scavano gallerie e frammentano i rifiuti in pezzi minuscoli, aumentando la superficie di azione per i decompositori;
  • Perfino ragni e lumache entrano in gioco: i primi controllano le popolazioni di piccoli artropodi, le seconde completano il ciclo nutrendosi di residui vegetali più coriacei.

Tutti questi esserini hanno una funzione specifica all’interno della catena trofica!

La catena trofica spiegata semplice

La catena trofica è la sequenza di passaggi attraverso i quali l’energia e i nutrienti fluiscono da un organismo all’altro in un ecosistema. Ogni livello rappresenta un gruppo funzionale:

  1. Decompositori (alla base della piramide)
    • Batteri, funghi e lombrichi vengono attivati quando un organismo muore, trasformando i resti in sostanze nutrienti.
  2. Produttori
    • Erba e piante verdi: sfruttano la luce solare (fotosintesi) per trasformare CO₂ e acqua in zuccheri e biomassa. Sono la fonte primaria di energia per tutti gli altri organismi.
  3. Consumatori primari
    • Erbivori come le cavallette o i conigli che si nutrono di piante, trasferendo energia dai produttori (piante) al resto della catena.
  4. Consumatori secondari
    • Carnivori come rane, volpi che catturano i consumatori primari (o altri predatori), concentrando energia in livelli più alti.
  5. Consumatori terziari (all’apice della piramide)
    1. Aquile, lupi, grandi felini… ma anche l’uomo che è considerato un superpredatore!

Quando un organismo muore, la sua materia organica scende nuovamente ai decompositori, chiudendo il cerchio del riciclo dei nutrienti e mantenendo l’equilibrio dell’ecosistema.

Cosa serve per fare un buon compost?

Per ottenere un compost di qualità servono cinque ingredienti fondamentali, bilanciati tra loro:

  1. Cibo: la materia organica verde e marrone
  2. Aria: fondamentale per un processo aerobico efficiente.
    Mescola o “rivolta” il cumulo ogni 7–10 giorni per fornire ossigeno ai microrganismi e prevenire ristagni maleodoranti.
  3. Acqua: il giusto grado di umidità è paragonabile a una spugna strizzata.
    Se il cumulo è troppo secco, il processo rallenta; se è troppo bagnato, i batteri aerobici soffocano.
  4. Temperatura: nella fase attiva deve mantenersi tra 40 °C e 70 °C.
    Questo range favorisce la proliferazione dei microrganismi decompositori, accelerando la trasformazione in humus.
  5. Riparo: una compostiera robusta o un’area protetta dal sole diretto e dalla pioggia intensa.
    Un contenitore ben aerato e coperto garantisce condizioni stabili e protegge il cumulo dagli agenti esterni.

Se curi questi cinque elementi con pazienza (da 3 a 6 mesi), otterrai un terriccio fertile, ricco di nutrienti e perfetto per il tuo giardino o orto.

Cibo Verde e Marrone: il segreto è l’equilibrio

Verde (azoto): scarti di cucina, sfalci d’erba, fondi di caffè

Marrone (carbonio): foglie secche, cartone non patinato, segatura
Il rapporto ideale C/N (carbonio/azoto) è tra 25:1 e 30:1. Troppo carbonio rallenta la decomposizione, troppo azoto provoca cattivi odori.

Materia verde (azoto): scarti di cucina, sfalci d’erba, fondi di caffè

Materia marrone (carbonio): foglie secche, cartone, segatura

Un buon rapporto C/N è tra 25:1 e 30:1. Troppo carbonio = compost lento. Troppo azoto = cattivi odori.

L’importanza di umidità, ossigeno e pH

L’umidità è cruciale perché i microrganismi del compost vivono e si riproducono in un ambiente umido: un contenuto d’acqua del 40–60 % (come una spugna ben strizzata) favorisce le reazioni enzimatiche; al di sotto rallenta il processo, al di sopra rischia ristagni anaerobici e cattivi odori.

L’ossigeno alimenta il metabolismo aerobico dei batteri e dei funghi più efficienti: rivoltare il cumulo ogni 7–10 giorni garantisce circolazione d’aria, evita condizioni anaerobiche e accelera la decomposizione.

Il pH ideale si mantiene tra 6 e 8: valori leggermente acidi (pH 6–7) stimolano la flora batterica, mentre un pH troppo basso (< 5) inibisce molti decompositori e uno troppo alto (> 8) favorisce specie meno utili, rallentando la maturazione.

La porosità dipende dalla granulometria dei materiali (rametti, paglia, foglie): una struttura friabile crea canali d’aria e migliora il drenaggio dell’acqua, sostenendo al contempo la ritenzione idrica. Un buon equilibrio tra vuoti e materia organica assicura un ambiente stabile e produttivo per la trasformazione in humus.

Le tre fasi del compostaggio

Fase 1 – Preparazione (20°-40°C)

I batteri iniziano il lavoro decomponendo le sostanze più semplici.

Fase 2 – Termofila (40°-70°C)

Degradazione intensa, eliminazione di semi e patogeni grazie al calore.

Fase 3 – Maturazione (<40°C)

Il compost si stabilizza, arricchendosi di humus e diventando utilizzabile.

Compostiera: quale scegliere?

Fissa, mobile o artigianale? Tutto dipende dallo spazio e dalla comodità.

L’importante è che il cumulo sia alto almeno 80-90 cm.

Il compost è un concime o un ammendante?

Compost concime vs compost ammendante

Dipende dalla composizione:

Compost concime: fornisce direttamente nutrienti (azoto, fosforo, potassio) in forma subito disponibile per le piante. I concimi chimici o organici “concentrati” rilasciano elementi nutritivi in quantità e modalità controllate.

Compost ammendante: Agisce soprattutto migliorando la struttura del suolo, la sua capacità di trattenere acqua e nutrienti, e stimolando la vita microbica. Grazie alla sostanza organica e all’humus che contiene, rende i terreni più friabili, aerati e ricchi di materia organica stabile.

Ammendante: agisce soprattutto migliorando la struttura del suolo, la sua capacità di trattenere acqua e nutrienti, e stimolando la vita microbica. Grazie alla sostanza organica e all’humus che contiene, rende i terreni più friabili, aerati e ricchi di materia organica stabile.

I 3 super poteri del compost

Azione biologica

Il compost introduce e nutre un’ampia comunità di microrganismi—batteri, funghi, actinomiceti—e macro fauna come lombrichi e collemboli. Questi organismi mantengono attivi i cicli biologici, scompongono i residui organici, competono con patogeni dannosi e migliorano ulteriormente la struttura del terreno. Un suolo biologicamente ricco è più resiliente a malattie, stress idrici e variazioni ambientali.

Azione chimica

Nel compost sono presenti nutrienti—azoto, fosforo, potassio, oltre a micronutrienti come calcio, magnesio e ferro—in forme organiche e stabilizzate. Questi elementi si rilasciano lentamente, man mano che l’humus continua a decomporsi, garantendo un apporto costante per diverse settimane o mesi. Inoltre, il compost funge da “buffer”: attenua sbalzi di pH troppo acidi o alcalini, rendendo i nutrienti più disponibili per le piante.

Azione fisica

Il compost migliora la struttura del terreno: le particelle di humus si legano ai granuli di sabbia, limo e argilla, creando una “architettura” più friabile. Questo aumenta la porosità, favorisce il drenaggio in eccesso d’acqua e al tempo stesso migliora la capacità di ritenzione idrica nei periodi di siccità. Un suolo ben ammendato è meno soggetto a compattamenti ed erosione, permette alle radici di penetrare più agevolmente e garantisce un buon scambio gassoso (O₂/CO₂) nel profilo.

Consigli pratici per compostare al meglio

– Alterna strati verdi e marroni o mescolali bene

– Non usare cartoni colorati o carte patinate

– Evita carne, latticini, sfalci trattati con pesticidi

– Controlla la temperatura con un termometro da compost

– Non aggiungere materiale fresco a un compost già maturo

Quando è pronto il compost?

Colore scuro, consistenza friabile, odore di bosco: questi i segnali!

Inizia oggi: diventa anche tu un allevatore di microbi!

Guarda il video qui sotto!

Buon compost a tutti e alla prossima!